Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Istituto d’Istruzione Superiore “F.Tassara”
Via Folgore 10 – 25043 Breno
Tel: 0364 22461 – 0364 22462 Fax: 0364 326301
e-mail uffici: uffici@iistassaraghislandi.it         siti: www.iistassara.gov.it ; extraiisbreno.it

LA NOSTRA STORIA


CHI ERAVAMO?

Nel 1953 decedeva a Breno un certo Filippo Tassara, un industriale del luogo, la cui azienda aveva particolarmente contribuito all’evoluzione economica della Valle Camonica. A ricordo della sua opera intraprendente e socialmente valida, amici ed Enti locali, sorretti dalla Comunità Montana e dal comune di Breno vollero dar vita ad una scuola tecnica industriale comunale. Successivamente questa scuola tecnica venne trasformata in Istituto professionale per meglio rispondere alle necessità della Valle, delle sue aziende, della sua produzione in un costante rapporto sinergico, scuola, formazione e territorio. Con l’intervento dell’Amministrazione comunale l’Istituto Tassara diventò un ente statale nel 1959.
In tal modo la scuola crebbe notevolmente: nel 1965 il bilancio d’esercizio annuale era di 180 milioni di lire per una popolazione scolastica pari a 450 studenti distribuita in vari paesi della Valle. Infatti ben presto si erano create sedi coordinate alla sede principale di Breno nei diversi paesi della Valle Camonica tanto che, l’Istituto Tassara, risultava essere così strutturato:
1) BRENO Scuola per l’industria meccanica, sez. congegnatori meccanici
              Scuola per l’industria elettrica, sez. elettricisti installatori in B.T.
              Scuola per l’abbigliamento, sez. sarte per donna


2) CAPO DI PONTE Scuola per l’industria elettrica, sez. elettricisti installatori in B.T.


3) COGNO scuola per l’industria tessile: sez. aiuto assistenti di filatura


4) DARFO Scuola per l’industria meccanica, sez. congegnatori meccanici
              Scuola per l’industria meccanica, sez. disegnatori particolaristi.


5) EDOLO Scuola per l’industria meccanica, sez. congegnatori meccanici


6) GORZONE Scuola per l’arte applicata, sez. mobilieri


7) VEZZA D’OGLIO Scuola per l’industria edile
                           Scuola per l’arte applicata, sez. tessitrici artigiane


Di notevole importanza erano anche i cosiddetti servizi complementari:
a) CASSA SCOLASTICA aveva lo scopo di assistere quegli studenti particolarmente meritevoli in condizione economiche disagiate. Ogni anno conferiva premi in denaro ai migliori allievi, promuoveva gite istruttive, gare sportive e assecondava ogni iniziativa che potesse essere a vantaggio degli studenti.

b) COLLEGI E MENSE: mediante apposita convenzione l’Istituto provvedeva al pagamento delle rette nei collegi (situati a Edolo, Capo di Ponte, Garzone, Breno, Cogno, Darfo) gestiti dalla comunità montana per gli allievi meritevoli e bisognosi.

CHI SIAMO


Il nostro Istituto ha avuto un ruolo fondamentale sul territorio, assicurando una valida istruzione professionale, tale da fornire competenze adeguate a garantire un rapido inserimento nel mondo lavorativo e la possibilità di continuare gli studi per una formazione universitaria.
Dall'anno scolastico 1999-2000 è attivo Il corso ITIS: ha una durata di 5 anni ed è articolato in un biennio comune e da un triennio di indirizzo con il conseguimento finale del diploma di perito.
Il corso IPSIA, maschile e femminile nei singoli indirizzi, è costituito da un triennio con qualifica di operatore e da un successivo biennio con diploma di maturità professionale.
Il curricolo della scuola comprende le seguenti attività:
Lezioni frontali,  Esercitazioni in aula e in laboratorio, Stage, tirocinio, visite guidate.
L'istituto è accreditato per la Formazione Tecnica Superiore (IFTS).
È un percorso formativo destinato a studenti e lavoratori con la finalità di rafforzare le capacità per l'inserimento lavorativo e rilascio di un titolo valido a livello Europeo.
L'Istituto, dal 23 giugno 2003, è certificato in conformità alla normativa EN ISO 9001 (2000) per le attività di:
progettazione ed erogazione di corsi di formazione scolastica superiore ad indirizzo professionale per l'industria e l'artigianato e indirizzo tecnico industriale e di corsi di formazione finanziati con bandi pubblici (obbligo formativo, formazione continua, istruzione superiore).

A partire dall’anno scolastico 2008-2009 è attivo anche il corso Tecnico per il turismo, nella sede coordinata di Pisogne.

 

L’Istituto è composto da tre corsi fondamentali:
ITIS:

v  Industriale meccanico

v  Industriale elettronico e telecomunicazioni

IPSIA:

v  Meccanico

v  Elettrico sedi di Breno e Pisogne

v  Edile

v  Moda

v  Servizi sociali

ITER

v  Istituto tecnico per il turismo nella sede coordinata di Pisogne

 

FILIPPO, CHI ERA COSTUI?

Tanto per cominciare (a confondere le idee), i Filippo sono due, anzi tre, o meglio quattro e non è detto che prima della fine dell’articolo il numero non lieviti!



Quella dei Tassara è stata senza dubbio, una famiglia di industriali e di “Filippo”: leggere per credere. Filippo “il primo”, genovese, classe 1820, produceva chiodi per i cantieri navali. Tra un figlio e l’altro (ne ebbe dodici, dalla stessa moglie, come si usava allora) trovò il tempo di investire in ferriere e laminatoi, dimostrando una spiccata sensibilità alle innovazioni. Il suo successo come imprenditore lo mise in contatto con il mercato tedesco e con i grandi nomi industriali dell’epoca (vi dicono nulla Pirelli, e Piaggio?), quindi con il mondo bancario. Suo figlio Giuseppe ampliò il significato di industria dedicandosi allo studio della “Cassa Pensioni Nazionale per Lavoratori”, che gli valse l’attenzione del Re e il titolo di Commendatore; fondò inoltre una casa di riposo per operai anziani. Il figlio più giovane, Carlo, nel 1883 fu incaricato di dirigere gli impianti che la “Filippo Tassara & Figli” gestiva a Darfo; alla fine del ‘900 con il fratello Giuseppe fondò una società che per prima, in Italia, si occupò della produzione della dolomite refrattaria. Negli anni 20 del Novecento, forte del successo degli stabilimenti di Darfo, Carlo fonda a Breno l’”Alpe”, che diventerà poi la “Carlo Tassara S.p.A.”.
E gli altri “Filippo”? Il secondo, di cui non ho trovato notizie ulteriori, era uno dei sei figli maschi di Filippo “primo”. Il quarto, figlio di Carlo e Alfia Fedriga, è morto in un incidente a soli 25 anni nel 1999.
Il più brenese dei Filippo è senza dubbio il terzo, al quale è dedicato il nostro Istituto. Nato a Voltri nel 1900 da Carlo, ingegnere, continuò l’attività del padre. Fu alpino sulle montagne camune combattendo nel corso della prima guerra mondiale e partecipò in modo attivo alle vicende politiche del suo periodo. Inserito nel complesso elettrosiderurgico di Breno, lo rinnovò profondamente. In pochi anni potenziò gli impianti di base; si inserì o fondò altre importanti società e centri di produzione: l’Impresa Costruzioni Edili, la Società Chimica Adamello, la Società d’autotrasporti Sea, il Pastificio Alpe, la Marmitalia, la Breno Bulloni, la Metalcam di Malegno, la Dadi e Bulloni, tanto per limitarsi alle sole più importanti. Si impegnò molto anche in ambito sociale: fu il primo industriale camuno ad introdurre il premio di produzione per i propri dipendenti, favorì la costituzione della “Mutua interaziendale” dei lavoratori delle fabbriche Tassara, Ice, Selva e Metalcam. Presidente dell’Ospedale di Breno, promosse la costruzione di case per gli impiegati, dell’Asilo infantile di Braone, del rifugio alpino di 70 posti in Bazena, offerto all’Associazione Nazionale Alpini. Costruì lo stadio, offerto al Comune di Breno, partecipò alla ricostruzione dell’ospedale di Breno (ora sede della Comunità Montana e dell’A.S.L.) e di due fabbricati annessi all’”Asilo dei vecchi”.
Il solito industriale quadrato e musone? Considerati i suoi interessi non si direbbe proprio. Appassionato di calcio e di atletica, fu presidente del Comitato Provinciale del CONI di Brescia nel 1943. Per anni presidente dell’Automobile Club di Brescia, fu tra i pionieri dell’automobilismo bresciano: partecipò a tre Millemiglia su OM e Bugatti. Protagonista del Circuito del Garda e della Coppa delle Alpi (vinta alla quinta edizione, nel 1925, su Bugatti), fu primo nella Brescia – Colle S. Eusebio. Non solo arrampicate economiche, quindi… e guida spericolata, per giunta: nel 1920, durante una corsa automobilistica, a seguito di una sbandata, Filippo si “arrampicò” con l’auto in verticale su un muro senza capovolgersi.Rotolato indietro riprese la gara.

Per saperne di più consulta il volume XVIII dell’Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani, editrice “La Voce del Popolo”, 2002, pagine 286 – 290